Girolamo Ciulla

Girolamo è stato il primo artista che ho incontrato e dopo pochi giorni conosciuto, quando nel 1990 sono approdata a Pietrasanta. Era seduto al bar Michelangelo con altri uomini impolverati fino all'osso, bevendo un "bersagliere". Da questa massa di polvere spiccavano comunque le caratteristiche di un siciliano vero: occhi neri con sguardo penetrante, capelli ricci nerissimi e corporatura forte e ben stabile. L'accento decisamente appartenente alla mia amata isola.All'epoca non trattavo la scultura, anzi era per me un universo sconosciuto. Siamo diventati amici e abbiamo trascorso molte serate insieme ai suoi amici scultori, serate memorabili in cui scorrevano tanta energia vitale e tanto vino! Girolamo era quello che lavorava di più: era sempre allo studio a scolpire, perché lui non si faceva aiutare nella lavorazione, ma con lo spirito artigiano che lo contraddistingue lavorava, e lavora tuttora, il suo blocco di travertino, dal primo abbozzo all'ultima carezza prima di uscire dal laboratorio. Questa che chiamo ”carezza” è la grazia che amo nel lavoro di Ciulla. Questo suo dovere verso l'umanità di produrre opere di unica bellezza mi ha fatto perdonare e superare gli spigoli del suo carattere e nonostante le molte litigate, l'affetto e la stima predominano ogni volta.S.O.